venerdì 8 luglio 2011

Valle della Canna EMERGENZA AMBIENTALE.

Da come si può leggere dal post pubblicato in precedenza, in provincia di Ravenna si è scongiurata una vera e propria catastrofe ambientale.
La Valle della Canna, una delle Oasi più importanti del territorio Ravennate a causa dell' incompetenza degli enti preposti è stata messa in ginocchio e con lei anche i suoi abitanti e la sua importantissima storia ittica venatoria.

LA SEGNALAZIONE:
In data 27-06-2011 io e la mia compagna, di rientro dal mare in sella al nostro scooter imbocchiamo la Strada statale 309 Romea, all' altezza del ponte del fiume Lamone vicino all' Oasi di Punta Alberete.
Siamo diretti verso casa e quindi giriamo in direzione Mandriole di Ravenna.
Mentre sto guidando, il mio sguardo si gira per ammirare la splendida e famosa Valle della Canna, ma immediatamente mi accorgo che qualche cosa non va...
Il canneto copioso non era contornato da acqua, ma era circondato da terra e la grande distesa di acqua che da sempre la contraddistingue non vi era più; al suo posto una grande distesa di fango e pozze, inevitabile notare l' elevata presenza di uccelli ittiofagi al suo interno.
Insospettito, una volta arrivato a casa cellulare alla mano, dopo qualche minuto passato a pensare chi potevo interpellare, mi viene in mente la figura di Alberto Fantini, responsabile del RAT ( Romagna Angler Teem ) di ASI pesca Ravenna.
Spiego tutto ad Alberto che mi promette che si recherà immediatamente sul posto per effettuare un sopralluogo.

IL GIORNO DOPO:
Ricevo una chiamata dal responsabile ASI Ravenna, il quale mi comunica e mi invita personalmente a recarmi presso la valle in zona torretta di avvistamento, " la situazione è critica, ci sono tonnellate di carpe che stanno per morire sotto i raggi del sole", queste sono le parole dette a me da Alberto il giorno seguente alla mia  segnalazione.
"Ok"...rispondo, "domani mattina sono da te".
"Va bene Sam. Ho già organizzato un' incontro con enti preposti...Ho la loro disponibilità, speriamo di riuscire a pianificare un piano di salvataggio nel minor tempo possibile."

SUL POSTO:
Il giorno 29-06-2011 arrivo sul posto prefissato per l' incontro, davanti ai miei occhi mi si presenta una scena mai vista in vita mia.
Migliaia di Carpe con la schiena fuori dall' acqua che nuotano l' una sopra all' altra.
Si cerca di mettere da parte il sentimento per cercare di coordinare e pianificare un piano di intervento.
Responsabile ASI, responsabile pesca provincia di Ravenna, responsabile guardie volontarie e recuperatori della FIPSAS di Ravenna, un tecnico ambientale e un dirigente del comune di Ravenna dopo varie ipotesi trovano l' intesa.


I SOCCORSI:
ASI pesca mette a disposizione un gruppo di giovani volontari determinati ad effettuare il recupero solo con l' ausilio di stivaloni alla coscia e di tanta voglia di restituire la vita alle carpe in difficoltà prossime alla morte.
Gli enti preposti del comune di Ravenna faranno arrivare sul posto un' escavatore di proprietà della ditta: Delta Servizi Ecologici srl con sede a Porto Tolle.
Successivamente per il trasporto in acque libere del pesce viene interpellata l' Azienda Agricola Travasoni che permetterà alle carpe di essere reimmesse nel Canale Destra Reno, trasportate da un camion all' interno di apposite vasche adibite al trasporto di pesce vivo munite di ossigenatori.
Il primo intervento è previsto in data 30-06-2011 alle ore 17.30.

LA VALLE IN ASCIUTTA:
Ravenna Notizie.it 13-06-2011
Perchè la Valle della Canna era in secca?
La drastica manovra messa in atto dai responsabili di questo scampato disastro è stata effettuata per risanare il fondo melmoso della valle, abbassando cruentemente il livello dell' acqua per far emergere il fondale lasciandolo cristallizzare assieme ai suoi fanghi per mesi sotto i raggi del sole.
In questo modo si si cerca di debellare le sostanze nocive responsabili della scomparsa della vegetazione ripale e degli uccelli che puntualmente frequentavano la valle.
Nessuno però si era posto il problema dei pesci, che da anni nuotavano tranquilli all' interno del bacino.
I nostri amministratori pubblici davano per scontato che una volta aperte le paratie del Canale Rivalone, dove si era deciso di fare confluire tutta l' acqua della valle, il pesce avesse seguit
o lo stesso corso dell' acqua mettendosi così in salvo all' interno del piccolo canale.
Da quello che potete vedere, le valutazioni sono state totalmente errate.
Tutto sbagliato!
Sta di fatto che in sessant' anni di storia ittica della Valle della Canna, i suoi abitanti per la prima volta sono rimasti ben venti giorni con le schiene esposte in maniera diretta ai raggi ultravioletti del sole, facendo anche i conti con la temperatura estiva che sfiorava i 35 C°. In più si aggiungono i problemi legati allo stress per sovrappopolamento e alla scarsa ossigenazione.
MA VA BENE COSì!!!
TANTO QUANDO DI MEZZO CI SONO FONDI EUROPEI E DENARO LA VITA NON HA PIU' NESSUN VALORE!
Specifico solo che il piano di svuotamento della valle è stato avviato in data 07-06-2011 e i primi soccorsi sono stati effettuati in data 30-06-2011.
IMMAGINATE COME POTEVANO STARE I PESCI FINO A QUEL MOMENTO.


LA CANALETTA DELL' ANIC:
A lei è stata attribuita tutta la responsabilità dell' assembramento di pesce.
La canaletta ANIC è un piccolo fosso che collega la Valle della Canna al fiume Lamone.
In prossimità della valle una volta veniva utilizzata una piccola paratoia per regolare i flussi idrici; a questa non era più stata fatta manutenzione da molti anni e il deterioramento ha corroso la parte metallica della paratoia permettendo in questo modo il flusso di acqua ossigenata dal Lamone direttamente alla valle.
Subito fuori dalla paratia in prossimità del manufatto di cemento vi è un tratto con profondità maggiore.
Tenete presente che la massima profondità del canalone principale della valle durante questo periodo di secca è di 20-30 cm.
Logicamente il pesce si è concentrato nel luogo in quel momento più profondo attirato anche dall' acqua ricca di ossigeno proveniente dalla Canaletta.
A mio avviso, se non ci fosse stata la paratia rotta, il pesce in qualsiasi caso non sarebbe confluito nella zona posta a nord Rivalone, ma sarebbe a quest' ora tutto morto per via della carenza di ossigeno.
UN GRAZIE PARTICOLARE LO VOGLIO DEDICARE ALLA CANALETTA DELL' ANIC.
" SE NON CI FOSSI STATA TU....MOLTE CARPE A QUEST' ORA SAREBBERO MORTE!"
Fare le manutenzioni ai manufatti idrici periodicamente, NO?
Meglio cosi...Più pesce è sopravvissuto al disastro.


30-06-2011 IL PRIMO RECUPERO:
Finalmente si agisce.
Alle ore 17.45 del giorno 30-06-2011 i volontari dell' ASI si calano all' interno del manufatto Canaletta ANIC.
Con l' auito di una rete messa a disposizione della Delta Servizi immediatamente si va a chiudere la zona che collega la paratia al canalone principale della valle per impedire che i pesci spaventati risalissero lungo esso non garantendo la massima efficacia dell' azione di svaso.
Successivamente sono stati presi i due capi esterni della rete e lentamente si è iniziato l' accerchiamento del branco.
Una volta unite le due estremità, abbiamo raggiunto la lima piombata (parte di rete appoggiata sul fondale ) e abbiamo chiuso tutte le carpe all' interno della rete come un' enorme fazzoletto. Poi si è dato il via allo spostamento, grazie all' escavatrice, del pesce che veniva sollevato all' interno di un grande retino e smistato nelle vasche poste sopra al camion di trasporto pesce vivo.
Ore 20.15, fine della messa in salvo dei ciprinidi.
Quel giorno vengono stimati 35 quintali di carpe salvate.









2-07-2011 L' ULTIMO INTERVENTO:
Vi allego i filmati dell' ultimo intervento mirato alla messa in salvo di altro pesce rimasto sul luogo dopo lo svaso del 30-06-2011.
Il recupero del 02-07-2011 parte1
Il recupero del 02-07-2011 parte2
Il recupero del 02-07-2011 parte3
Dopo l' ultimo recupero è intervenuto l' Ente del Parco del Delta del PO Emilia-Romagna assumendo il pieno controllo della valle che rimane al suo interno.


IL RISULTATO FINALE DOPO I DUE INTERVENTI E' STATO DI CIRCA 70 QUINTALI DI CIPRINUS CARPIO SALVATE.


IL RILASCIO:
Dei 70 quintali è stato tutto effettuato lungo il corso del Canale Destra Reno sotto gli occhi vigili del corpo di Polizia Privata del Fossatone.

UN GRAZIE A TUTTI...


Alberto Fantini,
Luca Ottaviani,
Gabriele Scionti,
Andrea del Grippo,
Gabriele Casamenti,
Francesco Magnani,
Damian Kaczorowski;

Un grazie a me stesso.........e un grazie a tutte le persone che non ho avuto modo di conoscere.
Un grazie di cuore a tutti i ragazzi che sono intervenuti sabato 02-07-2011 SIETE STATI TUTTI FANTASTICI!

Questo post deve essere di impulso a tutte quelle persone veramente responsabili che quotidianamente vivono a stretto contatto con il nostro ambiente.
In questa situazione è stato messo in mostra come vi sia la possibilità, grazie ad una piccola segnalazione, di compiere un' enorme gesto nei confronti della nostra Natura.

RICORDATE CHE IL VERO MODO DI AMARE LA PESCA E' SAPER AMARE L' AMBIENTE E CHE SENZA AMBIENTE NON SI POTRA' MAI PIU' ANDARE A PESCA!
OGNUNO VALE UNO...

A presto,
Samuele Cavina.





























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